Temperamento Sanguineti – Tania Lorandi e Sandro Montalto

Temperamento Sanguineti – Tania Lorandi e Sandro Montalto
Temperamento Sanguineti - Tania Lorandi e Sandro Montalto

Temperamento Sanguineti - Tania Lorandi e Sandro Montalto

Tra scioglitesta e nozioni immaginarie

Scomparso improvvisamente nel maggio del 2010, ed essendo stato poeta, prosatore, critico, lessicografo, commediografo, traduttore, docente universitario, polemista, parodista e uomo politico, Edoardo Sanguineti avrebbe potuto essere ricordato in diversi modi. E tra i pochi omaggi alla sua figura finora messi in campo, uno eccelle per puntualità e per soggetto: trattasi di un volume che, uscito a un anno esatto dalla scomparsa dello scrittore, si colloca sulla traccia di uno spicchio speciale della sua inventiva: quella di oplepiano e patafisico, e lo fa in senso mimetico, mediante uno stile oplepiano e patafisico appunto.
Mi riferisco a Temperamento Sanguineti (Novi Ligure, Edizioni Joker, 2011), straordinario album di testi e immagini che, grazie alle cure di Tania Lorandi e Sandro Montalto, patafisici italiani di rango, raccoglie contributi creativi e critici. Sono pezzi quasi totalmente creati ex novo per questa pubblicazione da parte di alcuni dei più importanti saggisti e artisti di questi ultimi decenni, una serie rilevantissima di firme del mondo critico, oplepiano e patafisico italiano e no. Il DVD allegato al volume ne completa il percorso, donandoci filmati e documenti sonori dedicati alla vicenda biografica e letteraria sanguinetiana.
Lo so, non andrebbe fatto, è sciocco farlo, ma dato che qui ci si trova al cospetto di un’opera di fondamento patafisico, può essere fatto: enumerare i nomi dei partecipanti. E poiché citarne alcuni sarebbe offensivo per i tralasciati, ecco l’intero elenco, in ordine alfabetico, di chi ha scritto sul volume, istituti compresi: Paolo Albani, Raffaele Aragona, Enrico Baj, Nanni Balestrini, Germano Beringheli, Ido Breza, Luciano Caprile, Alberto Casiraghi, Antonio Castronuovo, Aureliano Cattaneo, Nadia Cavalera, Stefano Colangelo, Vittorio Coletti, Collegio di ’Patafisica, Marco Conti, Tullio De Mauro, Umberto Eco, Giò Ferri, Antonio Fomez, Marcello Frixione, Emilio Giordano, Dario Giugliano, Institutum Pataphysicum Mediolanense, Istituto Patafisico Vitellianenese, Andrea Laiolo, Tommaso Lisa, Tania Lorandi, Niva Lorenzini, Mario Lunetta, Gian Ruggero Manzoni, Sandro Montalto, Francesco Muzzioli, Aldo Nove, OPLEPO, Erminia Passannanti, Ennio Peres, Francesco Pirella, Andrea Plebe, Raffaele Rizzo, Federico Sanguineti, Stefano Scodanibbio, Pasko Simone, Afro Somenzari, Domenico Tavernini, Enrico Testa, Gianni Vattimo e Ciro Vitiello.
Evidente la massima trasversalità dei contributori, che provengono da mondi disciplinari assai distanti: ci sono filosofi, letterati, poeti e critici.
Anche il corredo grafico è giunto da un fornito drappello di nomi che, sempre in ordine alfabetico, sono: Anna Antolisei, Enrico Baj, Carlo Battisti, Gretel Fehr, Antonio Fomez, Massimo Geranio, I Santini del Prete, Andrea Liberovici, Tania Lorandi, Marco Maiocchi, Stelio Maria Martini, Rosaria Matarese, Sonya Orfalian, Mario Persico, Francesco Pirella, Marco Nereo Rotelli, Saul Saguatti, Aldo Spinelli, André Stas, Domenico Tavernini, Ettore Tripodi e Pim Van Boxsel.
Dai due elenchi ho intenzionalmente escluso il festeggiato: Edoardo Sanguineti, ma anche lui è presente, come autore di testi e di immagini.
Giunti a questo punto della disanima su un libro il recensore-tipo scriverebbe: «Tra i vari contributi si segnalano in modo particolare quelli di…». È un grave errore che non voglio compiere, dato che sono tutti contributi godibilissimi. Al massimo – per restare sul filo dell’ironia patafisica – potrei consigliare di leggere per primo il mio, a pagina 60, là dove ho composto un giochetto oplepiano con contrainte (vale a dire con norma costrittiva) che s’intitola Sanguineti S+8 e si fonda sull’Alfabeto apocalittico del nostro poeta.
Dopo (lo colloco per secondo solo perché a scrivere questa recensione sono io; per l’antica e perenne vanità degli scrittori) vale subito la pena leggere il diabolico gioco letterario Rompilingua scioglitesta del curatore Montalto, rigoroso e meticoloso pezzo di bravura che riprende il titolo di un gioco linguistico sanguinetiano moltiplicandone però le difficoltà, in puro stile oulipiano. Come terzo contributo è doveroso affrontare quello della curatrice e artista Tania Lorandi, che appone al volume sia una squisita prefazione (una prepata, per l’esattezza) Come introdurre nozioni immaginarie sia la successiva e succulenta ’Patabiografia di Sanguineti. Ecco, letti questi testi e divertissements, tutto il resto è affrontabile e gradevolmente digeribile.
Per capire cosa il volume contiene non c’è bisogno che lo dica io. Basta leggere la nota di quarta, quelli che molti recensori copiano senza dichiararlo e che io invece cito dichiarandolo: «In questo volume sono raccolti omaggi in prosa e in versi, memorie, interventi giocosi e seri scritti da colleghi, amici e sodali, ma anche disegni, dipinti, collages, fotografie. Il libro diventa così un amplissimo ed appassionante percorso, reticolare e labirintico, costruito grazie all’opera di diverse sensibilità che reagendo liberamente con la figura di Sanguineti, quindi in un modo che crediamo gli sarebbe piaciuto, hanno cooperato alla costruzione, con affetto e ironia, di un “monumentale monumentello, quantunque cartaceo”, per usare un suo verso. Tutti gli autori hanno voluto ricordare questo grande intellettuale, esaltarne le caratteristiche principali e l’evidente attualità, con contributi per la massima parte inediti, o comunque rari e preziosi». Dal tenore di questa nota, sospettiamo sia del curatore Montalto, critico attento e di nitida prosa.
Perché il libro si chiami Temperamento Sanguineti è presto detto: i curatori e collaboratori non omaggiano Sanguineti in totale aderenza alle sue idee; ci propongono piuttosto un Sanguineti assai sfaccettato come esempio di pratica della poesia e dell’arte, di prolifica e fertile interdisciplinarietà. Chi ha costruito il volume, chi vi ha collaborato come singolo laterizio, non ha voluto tanto parlare di Sanguineti ma farlo col temperamento di Sanguineti. Et voici le titre!
Avendo letto una serie di contributi che sono nati come sollecitazioni creative a partire dal mondo sanguinetiano, era doveroso che il volume fosse completato dalla postfazione (postpata, per l’esattezza) di Sandro Montalto intitolata Chi ha paura di Edoardo Sanguineti? (evidente allusione al dramma Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee), ampio saggio che attraversa la figura e il senso di Sanguineti avvalendosi di un grande numero di volumi suoi o su di lui, in alcuni casi noti soltanto agli specialisti. Uno scritto che cerca di perimetrare, con efficacia discorsiva e allo stesso tempo rigore saggistico, l’intero arco dell’opera sanguinetiana rintracciando in modo convincente i fili conduttori dell’attività polimorfa e complessa di questo autore, senza limitarsi a studi rigidamente settoriali come si è quasi sempre fatto fino ad oggi. Montalto fa dialogare testi giovanili e tardi, saggi e poesie, e anche testi sull’arte, sul cinema, sulla politica, non solo dichiarando ma dimostrando alla prova dei fatti la coerenza del pensiero sanguinetiano, e lo fa rispettando l’amore per la parola e la passione interdisciplinare che da Sanguineti ha evidentemente appreso.
Correttamente, il volume si chiude ricordando un capriccio oplepiano che Sanguineti aveva scritto nell’agosto 2009, quasi presagendo l’accostamento al grande passo. Si chiama Epilogo e i suoi ultimi due versi suonano così: «Lunga è la storia, e me, qui, mi congedo: / io ho detto e molto e poco, forse, credo».
Lo assumiamo come nostro congedo, ugualmente: abbiamo detto poco o forse molto, ma la storia resta lunga ed è bene chiudere la porta. Qualcuno prima o poi la riaprirà.
Antonio Castronuovo

 Temperamento Sanguineti
(con un DVD di filmati e audio) 
a cura di Tania Lorandi e Sandro Montalto,testi e immagini di altri autori,introduzione Tania Lorandi, postfazione Sandro Montalto, 
Edizioni Joker, Novi Ligure, 138 E.P.
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